I software di blocco degli annunci

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I software di blocco degli annunci

Con la libertà di pubblicare più o meno qualsiasi cosa nel mondo web, c’è anche la possibilità di bloccare più o meno qualsiasi cosa. Indubbiamente ogni piattaforma consente o meno di fare scelte su cosa visualizzare e cosa no, ma per quanto riguarda gli annunci è un po’ diverso.

Un software di blocco è AdBlock, ed è il più usato dagli utenti del browser web per scegliere quali annunci vedere e quali no.

Gli annunci funzionano come i banner : non vengono mostrati, né scaricati, così che si possa risparmiare banda, ma al momento possiamo affermare anche che costituiscono la maggiore fonte di reddito di gran parte dei siti. Dal punto di vista imprenditoriale e da chi usa la pubblicità online per il suo sito web/blog di vendita prodotti, i software di blocco degli annunci compromettono pesantemente il guadagno.

Uno studio sui servizi online, ha decretato che l’utilizzo dei software di blocco è in continua crescita, di quasi il 20% ogni anno che passa. A livello mondiale circa il 14/15% del budget pubblicitario viene buttato all’aria perché gli utenti utilizzano il blocco. I Paesi con il più largo uso di blocco degli annunci al mondo si sono rivelati Germania con il 25%, Polonia con il 35% e Grecia con il 37 %, seguono gli Usa con “solo” il 16%.

Lo stesso studio ha anche dimostrato che sono i più giovani a non essere attratti dagli annunci on line e che quindi risultano essere la maggior parte di essi ad usare i software di blocco. I giovani fanno lievitare le percentuali anche di un altro 20% rispetto alla media. I risultati completi li puoi trovare attraverso Google Analytics.

Blocco da mobile

Nel 2015 con il rilascio di iOS per mobile, Apple ha consentito agli sviluppatori di app di terze parti di distribuire app di blocco degli annunci direttamente sull’App Store ufficiale. A quanto pare questa scelta ha portato ben tre app di blocco degli annunci al top di utilizzo nelle classifiche dello store di applicazioni di Apple.

Questo se pur a favore di Apple Store, ha messo in crisi i titolari di siti web, che già ricevono bassi guadagni dalle pubblicità per gli utenti mobile, ora si trovano a dover gestire anche i software di blocco forniti direttamente dalle case madre. Il risultato è che i software di ad-blocker diventano sempre più forti nel web, mentre i ricavi dagli annunci su mobile diventano davvero difficili da monetizzare.

I tuoi visitatori bloccano gli annunci?

Il problema è anche un altro. La maggior parte dei software di blocco degli annunci blocca gli annunci è vero, ma la cosa veramente negativa è che bloccano anche gli strumenti di tracciatura come Google Analytics, soprattutto perché tra i loro target c’è la trasparenza e un miglioramento della privacy dell’utente che lo scarica. Quindi sapere chi ha bloccato i tuoi annunci, o almeno sapere la quantità esatta, diventa impossibile e quindi diventa impossibile anche quantificare gli eventuali danni economici per la tua attività.

Per ovviare a questo problema puoi integrare localmente lo snippet di Google Analytics. Ovviamente l’utente sarà sampre libero di scegliere se bloccare i tuoi annunci, ma almeno il tuo sito web/blog non viene rilevato dagli ad-blocker e puoi conservare tutti i dati di analisi. Se hai conoscenze di PHP e JavaScript puoi seguire i tutorial su Marktingland, che ti aiuterà a risolvere il problema.

Quali parti vengono bloccate?

Puoi installare il software di blocco degli annunci Adblock Plus e controllare tramite le varie funzioni. Inizia con la visita al tuo sito web e controlla i banner nascosti e i link di affiliazione esterni che vengono bloccati.

Quali annunci vengono bloggati?

Lo scorso anno è stato stilato un rapporto sui 50 siti web più visitati negli Stati Uniti. Il risultato è stato che 11 siti web non fanno uso di annunci, mentre gli altri 39 siti web gestiscono gli utenti con ad-blocker, utilizando sistemi che hanno realizzato per aggirare il blocco degli annunci. Si possono suddividere gli annunci in tre gruppi:

  1. Annunci standard
    Classici annunci banner
  2. Annunci in articoli
    Principalmente sezioni sponsorizzate sotto gli articoli
  3. Annunci nativi
    Post sponsorizzati adattati accuratamente all’aspetto e alle caratteristiche del sito web

Nessuno dei 39 siti web era riuscito ad aggirare il blocco degli annunci per le pubblicità standard.Gli annunci più efficaci si sono rivelati gli annunci “nativi”, progettati per apparire proprio come il normale contenuto del sito web e quindi senza sembianze pubblicitarie. Il 71% degli annunci nativi compariva ancora nonostante l’ad-blocker fosse ancora attivo.

Blocco annunci e affiliati Amazon

Per quanto detto sopra di consigliamo di predisporre soltanto annunci nativi, con contenuto ed immagine, questo perché i banner classici vengono bloccati per un terzo e quindi sono da tenere solo come riserva.

I link di affiliazione nel tuo contenuto non vengono bloccati dai software di blocco degli annunci, poiché gli chi sviluppa software sa che porterebbe un danno di utilizzo all’utente finale, ma tu puoi tutelarti con gli annunci nativi e farti buona pubblicità.

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Gianluca Gentile