Come evitare di finire in spam: le principali soluzioni per rendere più efficace l’azione della newsletter e scongiurarne l’invio come posta indesiderata.
Tra le strategie pubblicitarie più adottate da aziende e liberi professionisti troviamo sicuramente l’email marketing. Tale sistema consiste nell’invio di un messaggio di posta elettronica nel quale può essere reclamizzata l’attività della propria azienda, oppure riportare informazioni potenzialmente interessate al destinatario.
È uno strumento molto utile per proporsi al pubblico, fidelizzare con l’utenza e stimolarla all’acquisto di un prodotto o servizio. Presenta inoltre costi molto inferiori rispetto alle altre tecniche di marketing, con un ritorno economico e di portata del marchio non indifferente.
Oltretutto chi riceve la comunicazione è potenzialmente attirato verso ciò che gli si sta comunicando, dato che è l’utente stesso ad iscriversi volontariamente alla newsletter, così da inviare contenuti informativi. Ciò denota un forte coinvolgimento, avendo dato il suo benestare per ricevere le comunicazioni. Insieme ai testi di carattere divulgativo (ad esempio news sul settore di riferimento) uno dei sistemi più adottato è la direct email marketing, finalizzata nello stimolare il lettore ad acquistare il prodotto o servizio.
Allo stesso tempo vi è il concreto rischio di vanificare tutti gli sforzi, dato che con l’email ricevuta dal destinatario può finire direttamente nella cartella spam.
Come evitare di finire in spam
Gli imprenditori che intendono sfruttare le potenzialità dell’e-mail marketing si pongono come principale quesito come evitare di finire in spam. Ciò risulterebbe molto controproducente per il proprio business, abbattendo tutte le possibilità di continuare il rapporto con il consumatore e di conseguenza perdere una possibile conversione. Se il proprio messaggio viene consegnato nella casella spam si annulla completamente il potere pubblicitario che aveva in sé.
A rendere difficile il tutto sono alcuni sistemi, ad esempio i filtri antispam gmail, i quali intercettano il messaggio come spam e lo smistano in maniera automatica nella casella apposita. Inoltre ogni soggetto può segnalare l’indirizzo come spam, con la cruda eventualità di finire nella blacklist, ossia una lista dei vari indirizzi che vengono catalogati come tali.
Tuttavia è una prassi corretta, in quanto molte truffe vengono portate a termine con questo sistema, con il malcapitato che clicca sul link riportato nel testo e la conseguente azione criminale dell’hacker intendo a rubare le credenziali o i codici della carta di credito. Nella maggior parte dei casi si tratta di pubblicità non richiesta, per di più invasiva. Tutto questo ha portato ad ha avere una considerazione negativa dei messaggi spam.
Per evitare queste inconvenienze è consigliabile seguire alcune direttive molto utili su come non finire nello spam.
Newsletter spam email: cosa fare
- Realizzare messaggi in prevalenza agli iscritti alla newsletter
Rivolgersi ad utenti che non hanno dato il loro benestare alla ricezione di alcuna comunicazione può rendere inutile tutto il lavoro svolto. Pertanto è necessario creare una lista di email che si ottiene tramite l’iscrizione volontaria alla newsletter.
- Selezionare accuratamente i destinatari
Un testo, seppur contenete ottime informazioni, può non essere pertinente ad alcuni soggetti. A tal riguardo è opportuno inoltrare le varie mail a precisi destinatari, suddividendoli in base a specifici fattori (già clienti, prodotti acquistati ecc.)
- Produrre un contenuto di qualità
Ciò che è presente all’interno dell’email deve essere redatto in una grammatica corretta, senza esagerare con l’enfatizzazione delle frasi tramite utilizzo di caratteri potenzialmente spam, tra cui i punti di sospensione, gli esclamativi, gli asterischi, le frasi tutte in maiuscolo, le emoticon. Ecco alcuni esempi:
-Abbiamo i migliori prodotti sul mercato!!!
-Super offerte……solo per voi
-GRANDISSIMI SCONTI su tutta la merce online
- Non utilizzare i vocaboli da spammer
Alcune parole sono riconosciute dai filtri antispam come contenuti non desiderati: sconti, offerte, gratis, ecc. Utilizzare anche uno di questi caratteri comporterebbe lo smistamento del messaggio direttamente nella casella spam.
Inviare i messaggi con costanza e senza esagerare
Troppe email recapitate in un breve lasso di tempo è inopportuno, arrecando un certo grado di disturbo. Ma gli effetti sperati di questa strategia vengono meno anche nel caso opposto: inviare pochi messaggi fa cadere nel dimenticatoio l’idea che il consumatore aveva riguardo al marchio.
Invio newsletter: quale software utilizzare
Abbiamo visto come sia altamente dannoso che la propria newsletter finisca in spam. Per scongiurare questa ipotesi è consigliabile utilizzare un programma apposito per l’invio della newsletter. Tra quelli più affidabili nel settore di riferimento troviamo mailaunch .com. Si tratta di un applicativo ideale per amministrare in maniera professionale le iscrizioni degli utenti, realizzare le liste per i contatti e programmare le email.